giovedì 13 febbraio 2014

Il potenziale umano, Neville Goddard

Neville Goddard, nato nell’isola di Barbados nel 1905, è stato sicuramente uno dei più grandi maestri spirituali mistici del secolo passato.
Egli visse gran parte della sua vita negli Stati Uniti dove emigrò in gioventù alla ricerca di qualcosa più stimolante rispetto alla, seppur piacevole, monotona vita sull’isola natia.
Giunto in America studiò danza e recitazione aggregandosi così ad una compagnia di ballo che mise in scena spettacoli anche oltreoceano. Durante proprio uno di questi soggiorni in terra inglese conobbe uno scozzese il quale gli parlò per la prima volta dei poteri straordinari insiti nella mente umana. Ricevette in regalo molti libri dallo stesso, e quello fu il momento che diede la svolta nella vita del ragazzo.
Tornato in America, conobbe quello che diventerà il suo maestro, Abdullah, un eccentrico rabbino di origine etiope, il quale gli insegnò per sette anni i segreti della Kabbalah ebraica e del simbolismo biblico.
Da quel giorno Neville studiò, sperimentò e divulgò rendendo comprensibili, a tutti coloro che furono interessati, i metodi per prendere consapevolmente in mano le redini del proprio destino.
I suoi insegnamenti però, inaspettatamente presero una piega decisamente più spirituale, vivendo sulla propria pelle quattro ben definite esperienze mistiche. In futuro avrebbe scoperto che anche William Blake, attraverso le sue poesie ne celava il contenuto.

I suoi primi sforzi furono incentrati esclusivamente nello spiegare la LEGGE: essa conteneva i principi con cui l’uomo può rendere realtà i propri desideri tramite il potere dell’Immaginazione, personificata nella Bibbia con Gesù Cristo.
La seconda parte dell’insegnamento, adottata in età più avanzata a seguito delle esperienze mistiche vissute, virò decisamente sulla PROMESSA, ovvero la promessa fatta da Dio all’uomo nell’Antico Testamento e portata a compimento nel Nuovo.
Sperimentando la promessa Neville tese a tralasciare sempre più nelle sue conferenze la parte materiale, non curandosi che ciò avrebbe potuto allontanare una larga fetta del suo pubblico.

Tutti dovrebbero cominciare a fare buon uso dell’immaginazione, per sé e per gli altri. Siamo tutti una cosa sola, innumerevoli tralci della stessa vite.

Ci sono solo due cose di cui Dio prova disprezzo: che l’uomo mangi dall’albero del bene e del male, cadendo nel giudizio, e la mancanza di fede.
Neville asseriva che la vita è solo un gioco, ed il giocatore si trova esattamente dove si trova con il suo stato di coscienza.
La coscienza è l’unica realtà, chi ci circonda è lo specchio che ci mostra dove siamo.
Assassino, vittima, prostituta, monaco, ricco, povero, potente, schiavo, sono tutte parti che si interpreteranno lungo le nostre esistenze, un giorno perdoneremo anche gli atti più truci, perché la memoria delle vite precedenti riaffiorerà e capiremo che coloro che dobbiamo perdonare siamo solo noi stessi.

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